Birarelli è tornato:
Emanuele Birarelli (foto Trabalza)
Trento, 25 gennaio 2009

Insolita domenica di libertà quella di oggi per l’Itas Diatec Trentino. Rientrata già nella notte in città, la formazione campione d’Italia nella giornata odierna potrà infatti riposarsi, prima di iniziare a preparare già da domani la partita di mercoledì sera che a Bassano del Grappa contro l’eterna rivale Sisley Treviso. Un match che assegnerà un degli ambitissimi quattro posti nella Final Four di Coppa Italia in programma fra sei giorni a Forlì.
Lo squillante 3-0 ottenuto ieri al Pala Maggetti di Roseto degli Abruzzi è ovviamente il miglior presupposto possibile in vista del prossimo importante impegno, perché arrivato al termine di una gara molto convincente da parte della formazione di Stoytchev. Incisività del servizio ed efficacia di Kaziyski a parte, la più bella notizia che l’Itas Diatec Trentino porta con sé dalla terza trasferta in sette giorni è il pieno recupero di Emanuele Birarelli. I tempi di ripresa sono stati perfettamente rispettati; a soli 34 giorni dall’infortunio al dito medio della mano destra il centrale azzurro ieri sera ha rivisto per la prima volta il campo da titolare nell’ultimo set e mezzo di gara.
Sono stato ovviamente felice di tornare in gioco così presto – confida Bira – e sono pronto a dare una mano alla squadra in vista della partita di mercoledì, anche se i tempi sono molto stretti e quindi sarà difficile recuperare la piena forma già per la sfida con Treviso. In ogni caso ci sono e se c’è necessità di me non mi tirerò sicuramente indietro”.
La gara di ieri è stata importantissima per capire dove devo lavorare per recuperare non solo dal punto di vista fisico ma anche tecnico – continua il centrale marchigiano - ; quando per un mese non giochi partite vere o comunque non ti alleni mai nel sei contro sei inevitabilmente ti viene a mancare il ritmo gara, l’occhio sulla palla e sulle scelte dell’alzatore avversario. In questo momento sento di essere indietro più su questi aspetti che su quelli legati strettamente alla condizione anche perché, pur senza murare e schiacciare, negli ultimi trenta giorni non sono mai stato veramente fermo. Indipendentemente dalla mia presenza o meno in campo sono comunque molto fiducioso per la partita di mercoledì sera; la nostra squadra è stata costruita per far fronte a qualsiasi tipo di assenza, lo ha dimostrato durante questo mese e credo che lo dimostrerà ancora in futuro se ci sarà necessità. In spogliatoio non si pensa mai a chi dovrà giocare di noi quattordici, ma solo al risultato finale. Daremo il massimo per interrompere la maledizione contro Treviso”.


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